bambini in lockdown resilienza
Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp

BAMBINI IN LOCKDOWN RESILIENZA E IL RUOLO DEI GENITORI

Se l’uomo è un animale sociale il bambino lo è ancora di più, come scrisse il filosofo greco Aristotele (IV secolo A.C.) nella sua Politica l’uomo è un animale sociale in quanto tende ad aggregarsi con altri individui e a costituirsi in società.

L’importanza della socializzazione nello sviluppo e nella crescita psico-cognitiva del bambino è stata profondamente studiata e sviscerata, facendo emergere numerosissime teorie.

Anche nella nostra quotidianità abbiamo potuto notare questo meccanismo spettacolare, proviamo a pensare a quando abbiamo provato a spiegare a nostro figlio/a, nipote ecc… come nuotare:

“Allora adesso sdraiati batti i piedini e fai schizzare l’acqua poi immergi la bocca sotto il pelo dell’acqua ed espira tutta l’aria così emetterai delle fantastiche bolle”: a quel punto il bambino/a sorridendo si volta verso il cuginetto più grande che sta nuotando poco lontano da lui e si lascia cadere in acqua, con una facilità incredibile produce delle bellissime bolle e muove i piedini in modo maestrale.

Le nostre mille parole non sono servite a nulla: è bastato osservare un suo “simile” nell’azione per apprendere quel movimento senza nessun problema. Questo fantastico processo si attiva ovunque, al parco, durante l’attività sportiva, a scuola ecc.. in ogni momento della vita come è normale che sia.

Bambini in lockdown

Purtroppo oggi, i bambini in lockdown, stanno vivendo un periodo anomalo, in cui tutto quello che era “normale”, non lo si può fare.

Paradossalmente il profondo desiderio di ogni alunno di far scomparire la scuola per la non voglia di svegliarsi e doversi recare presso l’istituto si è avverato e ora ne emergono la sofferenza e la mancanza.

Questo perché oltre al pesantissimo distanziamento sociale i bambini e ragazzi dei nostri giorni stanno vivendo anche un completo stravolgimento della routine quotidiana, importantissima per la stabilità emotiva e per la creazione di uno stile di vita salutare.

Dal momento che la salute fisica e quella mentale sono un continuum indissolubile, è di fondamentale importanza mettere in atto meccanismi intrafamiliari che consentano di vivere al meglio le imposizioni e le limitazioni provenienti dall’ambiente esterno.

Non dobbiamo dimenticarci della sorprendente plasticità dei fanciulli dotati di spiccata resilienza, adattamento e coraggio, ingredienti basilari per strutturarsi e crescere all’interno dei contesti nei quali sono inseriti.

Questi ingredienti però devono essere supportati e incoraggiati dai più grandi che purtroppo sono un po’ meno plastici, e logicamente più in difficoltà in questo momento perché oberati da mille preoccupazioni e responsabilità, provenienti anche da questioni pratiche, organizzative ed economiche.

Oggi è molto difficile essere figli tanto quanto essere genitori

Questi ultimi si trovano a dover gestire il proprio equilibrio psico-emotivo e l’organizzazione quotidiana tra smart working o lavoro in loco, babysitter, DAD ecc…

Come in ogni situazione difficile, per riuscire a trovare la via giusta che conduca al benessere familiare, è necessario partire dai punti di forza, mettendoli in risalto e non dimenticandosi mai che i bambini /ragazzi non hanno bisogno di bugie per vivere serenamente, hanno bisogno di conoscere tutta la verità rapportata e raccontata in base alla loro età e capacità di comprensione.

Il cambiamento obbligato delle abitudini quotidiane può essere indirizzato verso una nuova routine, che miri a garantire uno stile di vita salutare, prestando attenzione all’alimentazione e al ritmo sonno/veglia.

È quindi cruciale il ruolo dei genitori nello scandire le attività della giornata dei bambini in lockdown, coinvolgendoli in compiti di responsabilità.

Inoltre, mai come in questo momento, è fondamentale, seppur difficile, riuscire a ritagliarsi degli spazi per dedicarsi ai propri figli, ascoltandoli e svolgendo attività con loro, in modo da fornire rassicurazione e sostegno per affrontare i cambiamenti emotivi, legati all’incertezza che tutti questi mutamenti della quotidianità possono causare.

Semplicemente spostando l’attenzione dalla situazione globale al proprio “nido” familiare, si andrà ad instaurare un maggiore equilibrio psico-emotivo, provando, quindi, a sperimentare un cambio di prospettiva: dall’essere a casa al “sentirsi a casa”, prendendosi cura, in primis di se stessi.

Trovando così, un equilibrio personale, si riuscirà ad essere un pilastro positivo per i propri figli, che hanno bisogno di un solido supporto sempre e come mai, oggi.

Dott.ssa Marzia Tiboni