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Mediazione Familiare, “l’altra via” possibile nella fase della separazione

Due bambini stanno litigando per avere un’arancia… l’ultima.

Certo, potrebbe vincere il più forte. O il più tenace. O, semplicemente, il più prepotente.

L’ottica della mediazione sceglie strade differenti.

Non si tratta di ottenere una semplice “transazione”: se così fosse, generalmente si risolverebbe la questione tagliando l’arancia a metà…

La mediazione scende ad un livello più profondo: una terza persona imparziale interviene e chiede ai bimbi a cosa serva loro l’arancia. Un bimbo vorrebbe bere una spremuta. L’altro vorrebbe cucinare una torta, aromatizzandola con la buccia grattugiata.

La soluzione, semplice e soddisfacente per entrambi, richiedeva solo una brevissima analisi delle necessità di ognuno: la buccia dell’arancia potrà essere data al secondo bimbo per la preparazione della torta, dopo aver dato la spremuta al primo, accontentando così entrambi.

Qualsiasi altra soluzione avrebbe consegnato la “vittoria” ad uno solo dei due bambini, o, nella migliore delle ipotesi, dato poca soddisfazione ad entrambi.

Sempre meglio vincere tutti…. “l’altra via” possibile nella fase della separazione

Entrare nell’ottica della mediazione familiare significa così rinunciare ad una idea del tipo “io vinco – tu perdi”, scegliendo di percorrere invece una strada diversa, in cui si cerca una soluzione condivisa, che possa costituire la migliore per entrambe le parti.

Se è pur vero che questo tipo di ottica è applicabile in qualsiasi tipologia di conflitto, estremamente utile è che tale modalità di approccio venga utilizzata durante le fasi di una separazione, ancor più se la coppia ha dei figli.

Premettendo che non sempre ciò è possibile (non lo è, ad esempio, in casi di violenza familiare), un percorso di mediazione familiare può aiutare la coppia a raggiungere un accordo di separazione “ritagliato” sulla propria situazione, che consenta di addivenire ad una separazione consensuale, evitando guerre lunghe e dolorose.

Se una lunga e travagliata separazione ha spesso conseguenze traumatiche sugli adulti, è bene essere sinceri nell’evidenziare come i bambini soffrano terribilmente durante la separazione dei genitori, manifestando il loro disagio in vari modi, a volte diventando “figli modello” per non creare altri problemi, altre volte manifestando segnali di regressione, ecc… Spesso si colpevolizzano della situazione, portandosi nel cuore fardelli di cui non sono assolutamente responsabili…

A chi affidarsi per la mediazione familiare

Il “taglio” dato dal mediatore nella conduzione della mediazione familiare è molto diverso a seconda della sua formazione (un mediatore familiare può essere un laureato in psicologia, in scienze dell’educazione o in giurisprudenza); base comune è un master post lauream con tirocinio obbligatorio.

La mia scelta di conseguire una seconda laurea in scienze dell’educazione, terminata con una tesi in psicologia giuridica dal titolo “i figli nella separazione: il ruolo dell’avvocato e del mediatore familiare”, è stata dettata proprio dal desiderio di espandere le mie competenze extragiuridiche applicabili in fase di mediazione.

Recentemente l’Ordine degli Avvocati di Brescia ha istituito, all’interno della Camera di Conciliazione dell’Ordine per le controversie familiari, un elenco di avvocati mediatori familiari, di cui faccio parte.

Nel mio studio beneficio della collaborazione della dott.ssa Tiboni, psicologa, e della Dott.ssa Julieta Crouzeilles, psicomotricista relazionale, che sono disponibili ad aiutare i figli delle coppie in fase di separazione.

La mediazione familiare non è terapia di coppia: il fine della mediazione non è la riconciliazione. Se, durante il percorso, ci si accorgesse che ciò potrebbe essere possibile, la Dott.ssa Marica Massolini, psicoterapeuta, collabora con il mio studio come terapista di coppia.

Le persone sono esseri in relazione, e curarne gli aspetti relazionali, cercando come obiettivo una strada soddisfacente per tutti, tutelando i soggetti più deboli, è porre le basi per una società meno conflittuale, più umana, e, quindi… più felice…!

Avv. Beatrice Perini